Di spalle.
Cappotto scuro lungo.
Pantaloni a quadretti blu; orlo preciso.
Risaltano sottili, le caviglie nude.
Cinque centimetri di tacco leggero.
Floreale la sciarpa, slacciata dal collo, sul cappotto, s’appoggia.
Profumo di fiori, libera profumo di fiori.
Capelli ordinati, raccolti, un boccolo attira l’occhio sul collo.
Sottile catena d’oro, una moneta d’un secolo addietro, unico suo vezzeggio, non è un ciondolo, è un frammento di storia.
Un uomo l’ha notata e vorrebbe chiederglielo, l’effetto che fa:<<che effetto fa portare a spasso la storia?>>; ma non lo chiede, la guarda, muove le labbra, le bagna, le stringe, ma tace.
La borsa è appesa alla spalla destra, oscilla ad ogni suo gesto.
La bocca sorride, il cameriere risponde.
<<Un caffè, grazie>>.
Si appoggia al bancone.
Le dita spingono il boccolo caduto sul collo, indietro, dietro all’orecchio.
Brilla la leggera catena, luccica.
Voci avvolgono tutto, la porta si apre e si chiude, chi entra, ordina, chi esce, un desiderio placato.
Tin, si ode appena, il rumore del piattino appoggiato al bancone.
Tin, tin, cucchiaino e tazzina appoggiati.
Respira l’aroma, puro caffè, senza zucchero, adora l’amara bevanda.
Un sorso, tin, la tazzina sul piattino appoggiata.
Respiri quieti.
Le dita avvolgono il manico, riportano la tazzina alle labbra, tutto è silenzioso rumore, è rimasta la schiuma sul fondo.
Il cucchiaino la raccoglie e la porta alla bocca, la lingua la preme sul palato, ultimo goccio d’aroma assaporato.
Solo uno l’ha notata, solo un uomo l’ha vista e si è sorpreso.
Una donna, vestita normale, in un giorno normale, nulla che volesse attirare l’attenzione, nulla, oltre al semplice gesto di bere un caffè.
Eppure era stata tutto.
Una donna, ecco, dal suo agire, parlare, muovere, assaporare, l’aveva per la prima volta ammirata e sí, aveva capito.
Aveva capito cos’era la vera bellezza di una donna, aveva capito riconoscerla, scovarla.
Aveva capito che la bellezza, l’eterna bellezza, non era altro che femminile eleganza.
L’eleganza, l’aveva scoperta in quel momento guardando una donna comune bere un caffè.
Il giostraio, pur non essendo un grande intenditore di musica, né conoscitore della storia personale di ogni singolo artista, vi propone un brano da ascoltare dopo la lettura.
N.B. la canzone, come sempre, è stata cercata e scelta dopo aver scritto il giro di giostra e non viceversa.
Raf – Sei la più bella del mondo: