Tempo stimato di lettura: non si può misurare, prendetevi il vostro tempo, finché potrete, finché comprenderete.
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Dammi la serenità per pensare.
Liberamente.
Dammi la curiosità per viaggiare.
Liberamente.
Dammi un cuore grande per amare.
Liberamente.
Dammi.
Dammi tutto ciò che a diciotto anni offre il mondo.
Dammi tutto ciò che a trent’anni offre il mondo.
Dammelo ancora; dammi tutto in un secondo.
Liberamente.
Dammelo ora perché dopo non potrai.
Dopo non riuscirai.
Dopo sarà sgomento.
Saranno lacrime quelle che riverserai.
Dopo sarà frustrazione.
Incomprensione.
Dubbio.
Dammi, ti prego, una seconda possibilità.
Dammi il coraggio per affrontare ciò che accadrà, no, ciò che è già accaduto.
Stammi accanto.
Stringimi forte proprio lì; dove il mio corpo ha ceduto.
Stringimi forte proprio lì; ora che sono muto.
Dammi il tuo pensiero per volare via.
Liberamente.
Dammi il tuo sguardo.
Mamma, dammi il tuo saluto.
Parla di me e racconta ciò che è avvenuto.
Racconta le colpe di tutti.
Le mie e le loro, non permettergli di raccontarmi con disprezzo.
Datemi voialtri, invece, ciò che mi avete rubato.
Tolto.
Il cuore che batte nel petto per vivere.
Liberamente.
Tolto, andato via per sempre.
Datemi il diritto di essere ricordato.
Liberamente.
Il giostraio ti propone un brano da ascoltare dopo la lettura.
Modena City Ramblers – La luna di Ferrara:
Bellissimo e toccante! Brava..A presto..Fede
Grazie infinite, a questo giro tengo in modo particolare.
Un giro, ….. forte, intenso, il ricordo di una vita attraverso la sua richiesta con voce smorzata, finita.
“Dammi….”.
E poi: “mamma dammi il tuo saluto”, e ancora ” racconta le colpe di tutti, non permettergli di raccontarmi con disprezzo”.
Toccante è il finale: ” Datemi ciò che mi avete rubato, tolto, il cuore nel petto per vivere”.
E “datemi il diritto di essere ricordato”.
Liberamemente, come hai fatto tu con questo giro di giostra, hai dato voce, a chi non possiede più niente, se non il pensiero di essere ricordato.
Aldrovandi, “chi è”, a me non diceva nulla questo cognome, ti posso dire di più su Stefano Cucchi, ma del tuo protagonista, niente, se non dopo una breve ricerca sul web.
Leggendo questo giro senza sapere, senza conoscere la storia del protagonista, ho capito che sotto c’era una vita spezzata, una giovane vita, e a seguito della ricerca, troppo giovane per dire addio ad una madre che a casa aspetta il ritorno del figlio da una notte di “sballo”, tipica a molti giovani, perché forse oggi diventata troppo di “moda” tra i giovani.
Una giovane vita, senza esperienza, e in una fase dove si possono commettere errori, strade sbagliate.
La cosa brutta è tutto il resto: la sua fine.
Per colpa dei tutori della legge, agenti, come il caso similare a Cucchi, una vita giovane martoriata a fin di vita.
Ci troviamo di fronte a strade della droga, e sappiamo cosa queste comportano.
Non solo, anche a tutto il resto.
Il tuo giro ha dato voce a chi se pur sbagliando in certe scelte, voleva continuare a vivere ” liberamente”.
Ciao giostraia, e brava.
Appena letto mi sono reso conto che dietro questo giro c’era una brutta storia, la fine di una giovane vita.
Aldrovandi non mi diceva niente come cognome, solo dopo una breve ricerca, ho capito tutto: un giovane ragazzo malmenato fino alla morte, una storia similare a quella di Stefano Cucchi.
Agenti della forza dell’ordine sono stati i responsabili.
Mi ricordo di un tuo giro sulla “divisa”, la responsabilità di quell’uomo in divisa, e una volta a casa sentirsi quasi nudo, privato di quell’ uniforme, sì la responsabilitàdi quella divisa.
Gli agenti non hanno sentito questa responsabilità che la loro divisa comporta, diventando artefici di un massacro.
Un giro, forte, intenso dove ti impegni a dare voce a questo giovane quasi della tua stessa età, un giovane che malgrado scelte sbagliate, quella della droga, voleva vivere liberamente.
Alcuni passaggi sono davvero toccanti, anzi tutto il giro è toccante.
Le frasi sono molto ad effetto, danno voce a chi vuol essere ricordato, supplica la madre di raccontare la sua storia, di fare chiarezza, di fare luce, di difenderlo dagli attacchi menzogneri, di fare emergere la verità.
La madre nel dolore è riuscita a far emergere la verità.
Peccato che la giustizia italiana non funziona, tra condoni e sanatorie e rinvii, i responsabili sono stati puniti a malapena, anzi quasi per niente.
“Datemi il diritto di essere ricordato”.
E tu, cara giostraia l’hai fatto “liberamente”.
Alla prossima.
Ciao Michele,
Ecco, leggendo i tuoi commenti, hai colto ciò che più, di questo tragico avvenimento, mi ha colpito: la sua età, simile alla mia, lui non conoscerà i suoi 30anni, lui non diventerà mai uomo.
Ognuno ha le sue colpe, ma la libertà di vivere, il diritto alla vita è inviolabile.
L’omicidio un atto immondo, ancora più “sporco”, se commesso con indosso la divisa.
Come ti ho scritto sono sul treno, occhiali da sole e commozione sotto alle lenti, perché volevi che passasse questo “ricordo”.
Perché la violenza e le ingiustizie non devono essere dimenticate.
Grazie di cuore, un abbraccio.
Spero tu abbia ascoltato la canzone è molto toccante.
A presto.
Valentina
Ho trascurato troppo la lettura dei tuoi, lasciamelo dire, meravigliosi “giri” e cominciare a leggerli con questo mi ha portato a pensare che forse facevo bene. Sono angosciata dalla situazione politica del nostro Paese ma…pensando a cosa ti riferisci mi prende uno sconforto senza uguali. Nemmeno negli anni 80 con bombe e altro, mi era capitato, forse perché ero ancora “giovane” e riuscivo a continuare a credere che “le mele marce ci sono dappertutto” ma che il bene avrebbe avuto la meglio…sempre. Ora dubito e ne sono sconvolta. Scusa lo sfogo personale. Ti ringrazio e ti abbraccio forte, riconoscente per avermi fatto uscire dal limbo 😘🐞🍀
Buona sera Tina,
Dubitare ed essere sconvolti credo che ormai accomuni molti, ma è proprio in questo senso di smarrimento e repulsione che le cose potranno davvero cambiare, ognuno nel suo piccolo può far cambiare il prossimo, non possiamo smettere di sperare!
Un abbraccio
Il giostraio