La richiesta di un vecchio

Sono fisicamente stanco, vecchio e sfatto, da giovane non credevo che la pelle sarebbe potuta diventare così avvizzita, così ingrata verso un corpo che l’ha portata a spasso per il mondo.

Credevo che sarei rimasto giovane, elastico e liscio per sempre.

Già dopo la pubertà il mio bel visino,  accarezzato dalle mie adorate zie, era diventato ruvido come il tronco di un albero, incessante era il passare del rasoio; ogni mattina il saluto al sole lo compivo così, radendo e cercando di riportare quel volto all’innocenza della giovinezza infantile.

Capii presto che avrei potuto sfruttare il mio viso, era duro, graffiante, ma affascinante, le ragazze dell’istituto femminile ne erano attratte, credevano che dietro all’ispida barba ci fosse un uomo vissuto che le avrebbe protette difendendo il loro onore ad ogni costo.

Si sbagliavano, ero un ragazzo pronto a mangiare il mondo facendo indigestione di vita, ma le avreste mai deluse?

Così fui l’uomo dei loro sogni, assaggiai i primi abbracci, le carezze, le labbra, quei baci impacciati ma desiderosi di fuoco.

Fui così, Don Giovanni, ma sempre gentile e cordiale, non credo di aver spezzato il cuore di alcuna, eravamo giovani, liberi, forti, avevamo fatto un patto implicito, godere dei doni della nostra giovinezza e condividere il più possibile l’amore.

Non lo direste vero? Ora che solo il bastone mi è compagno fedele, solo lui sente il calore della mia mano e sostiene queste stanche membra.

Sono un saggio per gli adulti, un vecchio per i giovani ed un vecchio tra i vecchi per chi ancora non si è lasciato dietro il corpo.

Non farò un riassunto della mia vita, non peserò ciò che di buono ho fatto da un lato e ciò che di male, volendo o accidentalmente, ho provocato.

Sono solo una vita consumata che osserva voi, con occhi curiosi, non ho perso l’interesse per la vita, ho seguito l’evoluzione del mondo, sempre pronto a farmi avanti, mai indietro.

Non provo neanche amarezza per la vita che presto dovrò lasciare, la mia mente è fresca, il mio corpo si spegne, non temo nulla, ho già accettato l’avanzare dell’età, la vita è un ciclo e io guardo all’inizio, alle nuove leve e al mondo che andrà avanti senza me, ma con il mio sangue che vivrà ancora, in lui.

Mio nipote, l’ho cullato, son stato sgridato da sua mamma, mia figlia, perché l’ho viziato, vizi che ho concesso anche a lei, ma che da bambina cresciuta ha ritenuto non si potessero concedere ad un bimbo, ma io e lui lo sappiamo, l’ho viziato lo stesso.

Ho solo una domanda da fargli.

Dovrà cercare di ricordare la mia storia, ricordare chi sono, raccontarmi a chi arriverà dopo, così io non sarò “stato”, ma sarò “sempre”.

Un nonno innamorato della vita, un uomo fra gli uomini.

Ricordare le nostre radici, legherà passato presente e futuro in un tempo sempre vivo.

Un consiglio da un vecchio, andate ad ascoltare la vita di chi è più anziano, fategli un regalo, ricordate le sue avventure, la sua storia, regalategli l’eternità.

Buona vita.

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Ora ti consiglio di ascoltare: F. Battiato – Testamento

12 commenti su “La richiesta di un vecchio

  1. Bella tosta, specialmente oggi che il mio umore è variabile
    Il ciclo della vita che fa paura, perché senti che non sei mai pronta ad accettarne le conseguenze.
    Il mio essere un po pessimista, mi porta a non pensare troppo a certe situazioni.
    Anche da piccina avevo sempre questo sentore del domani…e non mi è ancorata passato..
    Ti lascio un saluto cara amica (per me sei una donna per la tua sensibilità, comuque poco importa)
    Buone vacanze a te…✴

    • Ciao Roberta, grazie per aver commentato, non hai sbagliato, son giostraio di nome ma giostraia di fatto 😉

      Il ciclo della vita che fa paura, ma può rassicurare il sapere che gli affetti porteranno sempre il tuo ricordo per il mondo come tu farai con loro, pensarla così é un modo per sorridere anche quando arriva il buio,no?
      Ti mando un abbraccio, a presto! :*

  2. Annalisa Cotrozzi

    La richiesta di un vecchio..in queste parole rivedo mio nonno, la persona più importante che ho avuto nella vita. Mi ha insegnato l’etica morale, la gentilezza e a non scordare mai i miei ideali. Mi manca molto e mi spiace che non abbia potuto conoscere mia figlia. Io l’ho adorato

    • Buona sera, grazie mille per aver letto e commentato.
      Son felice che questo mio giro di giostra ti sia piaciuto e ti abbia regalato l’emozione del ricordo, mi piace pensare che le persone che hanno contribuito alla nostra crescita non svaniscano mai, tua figlia ad esempio, ha una mamma che le insegnerà l’etica morale,la gentilezza e l’importanza dei propri ideali, attraverso te conoscerà lui, come io attraverso la mia adorata nonna, ho conosciuto i miei bisnonni e le storie degli antenati.
      La mancanza di una persona cara ci sarà sempre, ma lei vivrà in chi arriverà dopo e conoscerà la sua storia, questo è quel che penso!
      Ti auguro una buona serata, grazie ancora!

  3. Ricordare le nostre radici attraverso e le parole degl ‘anziani a cui teniamo e che abbiamo sentito ‘e ‘renderli ‘per sempre’e suggestivo , anche il bastone che lo regge ..anche se lo descrivi come l ‘unica compagnia a lui rimasta.

    • Grazie per aver commentato, ogni commento per me è prezioso,mi aiuta a capire se quel che scrivo piace e a migliorarmi!
      Il bastone, è “l’unico compagno fedele che sente il calore della sua mano” perché il protagonista di questo racconto è vedovo, ha la compagnia della figlia e del nipote però, quindi non è solo, ma sarà ricordato e sarà “un nonno innamorato della vita” per sempre! 😉
      Ti auguro una buona giornata, per i due prossimi giri di giostra sarò all’estero senza internet, i giri di giostra son programmati ma risponderò appena tornata!
      A presto, grazie ancora per aver letto.

  4. Il mio giro in giostra preferito. La stessa atmosfera di un racconto dell’Antologia di Spoon River.
    Delizioso!

    • Buon giorno!
      Grazie mille per il commento, sono molto felice di sapere che questo sia il tuo giro di giostra preferito, l’ho scritto velocemente e diciamo che mi ha da subito “affascinata”, è anche uno dei miei preferiti, anche se il giostraio non dovrebbe avere preferenze! 😉
      Non conosco l’Antologia di Spoon River, ma appena avrò tempo mi documenterò.
      Ti ringrazio ancora e spero di poterti accogliere ancora sulla mia giostra.
      A presto, il giostraio.

  5. Altro argomento speciale, la paura del tempo che passa, la voglia di sentirsi sempre giovani. Eppure quelle rughe e quei fili d’argento ce li siamo guadagnati vivendo bisognerebbe andarne fieri.
    E poi l’essere nonno che grande dono.
    Complimenti!

    • Grazie per il tempo che hai dedicato alla mia giostra, sei stata davvero gentile!
      Questo argomento tocca tutti in un modo o nell’altro…al tempo che scorre non si sfugge, ma come dici tu è la vita, la nostra natura 🙂

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