La vita è fatta di finestre che si aprono sugli altri, sulle vite degli altri, ogni mattina apriamo le finestre della nostra casa, un gesto automatico per poter far cambiare aria all’ambiente.
In quel gesto, vi è la rappresentazione del vivere assieme, uno scambio continuo di emozioni nuove in entrata e in uscita.
La nostra anima ha bisogno di prendere aria, di respirare profumi freschi ogni giorno, essere sfiorata dal sole e commuoversi cercando di ammirare i suoi raggi, bagnarsi con gocce di pioggia di un cielo scontroso e incupirsi abbassando lo sguardo, tutto serve, siamo la somma di quel che viviamo.
Così come aprendo una finestra al mattino non si può prevedere se ci sarà il sole, il vento, la nebbia o la pioggia e perché no, mettiamoci anche la neve.
Quando ci svegliamo, apriamo i nostri occhi, non possiamo sapere come saranno le emozioni incontrate e assimilate durante il giorno, semplicemente lo viviamo, siamo qui per “essere” sempre e comunque.
Inutile dire che molti, tanti, non son neppure consci della poesia che ognuno è ogni giorno.
Aprirsi agli altri serve, a tutti, è un ricambio di aria necessario per non rendere il nostro intimo stantio, come una camera da letto dopo una notte di sogni.
Che sia una “buona” o “cattiva” giornata, oltre la finestra saremo sempre poesia.